"Vendere cibo su internet non è come vendere libri e già sul mercato dell'editoria non sono mancati i problemi". Con queste parole Romano Satolli, Presidente regionale dell'Unione Nazionale Consumatori (uncsardegna@gmail.com), commenta la notizia dell'apertura di Amazon alla vendita di alimenti.
"Oggi -aggiunge Satolli- sono ancora pochissimi i consumatori che acquistano cibo online (una nicchia ridottissima se escludiamo il vino), anche se registriamo un crescente interesse delle famiglie: tuttavia si tratta di un mercato denso di insidie se riflettiamo, ad esempio, sul rischio di portare in tavolo prodotti contraffatti e di dare ulteriore spazio all'italian sounding, che tanti danni fa alla nostra economia. Per questo, come associazione dei consumatori, vigileremo sulla correttezza delle vendite alimentari su internet e ci auguriamo che Amazon abbia messo in atto tutte le necessarie contromisure per scongiurare ogni rischio per la salute dei consumatori. In caso di contenzioso c'è da augurarsi che la piattaforma non giocherà a deresponsabilizzarsi come purtroppo frequentemente accade quando il consumatore lamenta un disservizio nei confronti del singolo venditore".
"Un'ulteriore perplessità -prosegue il presidente Satolli- riguarda il tema dei prezzi online del food: sappiamo tutti quel che è accaduto sugli sconti eccessivi per i libri venduti su internet... nel caso dei prodotti alimentari, da un lato preoccupa il pregiudizio che subirebbero gli agricoltori rispetto a questo nuovo importante player del mercato; dall'altro si corre il rischio di banalizzare i prodotti del made in italy agli occhi del mondo".
"Nonostante queste perplessità - conclude Romano Satolli- l'Unc ritiene che la vendita online di prodotti alimentari sarà presto un fenomeno diffuso e che quindi non debba essere osteggiato in quanto tale, ma regolamentato per assicurare ai consumatori l'elevato grado di trasparenza, qualità e sicurezza di cui oggi possono godere quando acquistano nei canali della distribuzione tradizionale".