"Possiedono almeno un’automobile, preferiscono spostarsi in città con il proprio mezzo, nella scelta di un trasporto urbano considerano prioritarie comodità e sicurezza. E ancora, usano i mezzi pubblici di giorno ma poco di sera e pensano che il taxi sia un servizio troppo costoso rispetto alla qualità. A proposito poi delle nuove piattaforme di sharing temono che salire in macchina con uno sconosciuto possa essere pericoloso, ma al contempo credono che condividere l’auto consenta di ridurre inquinamento e traffico nelle città e che le nuove piattaforme di sharing assicurino facilità nei pagamenti e convenienza economica. E’ questo il profilo dei consumatori emerso dal sondaggio ‘Trasporti in città: e tu, quale preferisci?’” lanciato a inizio marzo dall’UNC secondo quanto dichiara Romano Satolli, Presidente regionale dell’associazione.
“Il sondaggio -spiega Satolli- fotografa il sentiment dei consumatori e, seppur senza finalità statistiche, ha avuto un significativo riscontro con un ampio coinvolgimento dei consumatori (quasi duemila risposte). D’altronde, la mobilità cittadina ci riguarda tutti da vicino in un momento in cui il settore dei trasporti urbani è al centro di un dibattito sempre più acceso e la sharing economy sembra essere una realtà sempre più consolidata nelle grandi città: per questo abbiamo voluto indagare le preferenze dei cittadini, soffermandoci anche ad analizzare le differenze più significative che emergono fra uomo e donna, fra utenti più giovani e popolazione più in là negli anni”.
Nel dettaglio la propria auto/moto sembra il mezzo prediletto per spostarsi durante la giornata (48%) e vi si rinuncia principalmente per muoversi in una città che non si conosce (51%) o se si deve uscire in sicurezza il sabato sera (50%). Proprio di sera i consumatori preferiscono allora spostarsi in taxi/noleggio con conducente nel 42% dei casi, mentre la scelta della propria auto/moto scala al secondo posto (rispetto alle ore diurne) con il 34% delle preferenze.
Secondo lo studio, se il trasporto pubblico locale di giorno è utilizzato dal 40% dei consumatori, di sera la percentuale crolla al 6%: un dato che fa riflettere su come i cittadini considerino i mezzi pubblici insufficienti e forse anche poco sicuri nelle ore serali. C’è poi un 17% che per spostarsi la sera individua nelle piattaforme di sharing il mezzo preferito, segnale di un nuovo che avanza, soprattutto fra i più giovani. Andando a confrontare le risposte date da coloro di età compresa tra i 18 e i 40 anni, emerge infatti che di sera si affida alle piattaforme di sharing il 22% dei partecipanti al sondaggio, rispetto all’9% di coloro di età compresa tra i 41-80 anni.
Alla domanda su cosa influenza di più nella scelta di un trasporto urbano, i consumatori indicano comodità e sicurezza come i fattori ritenuti più determinanti: il 56% dei consumatori mette infatti al primo posto la comodità del mezzo (vicinanza o facilità di accesso al servizio) seguita dalla sicurezza (44% delle risposte) e dalla convenienza economica (37%).
Per quanto riguarda il taxi, il servizio è ritenuto sicuro, efficiente e ben regolamentato dal 33% dei consumatori, ma più della metà dei consumatori (56% delle risposte) lo considera troppo costoso se paragonato alla qualità. A proposito delle piattaforme di sharing, il 45% dei consumatori ritiene che condividere l’auto consenta di ridurre inquinamento e traffico nelle città, il che evidenzia un’importante attenzione ai temi ambientali; un interessante 25% individua nella nuova forma di mobilità un’opportunità, ma con la necessità di adeguare la normativa alle nuove tecnologie; è poi da notare il dato per cui il 41% dei consumatori teme che salire in macchina con uno sconosciuto possa creare pericoli per la sicurezza, tant’è vero che alla domanda “Nella scelta di un servizio di sharing cos’è per te sinonimo di sicurezza?” ben il 59% sostiene infatti che per sentirsi sicuro vuole avere informazioni sull’autista e sull’auto sulla quale viaggerà”.
“Dai dati emersi -spiega Romano Satolli- si evince una grande curiosità da parte degli utenti e il desiderio di accesso a più soluzioni di mobilità, soprattutto tra i più giovani, alla ricerca di un mercato che garantisca loro servizi più efficienti, tariffe concorrenziali e al contempo sicurezza. Il fatto che la maggior parte dei consumatori dichiari di usare l’automobile per spostarsi di giorno è sicuramente una sconfitta per tutti, anche alla luce di una sempre più diffusa coscienza ambientale: se ci fossero più soluzioni -prosegue Dona- si garantirebbe invece un pluralismo di servizi, che andrebbe al di là dello scontro fra le singole parti, e implicherebbe un approccio di più ampio respiro”.
“Per questo -conclude Satolli- ricordiamo a chi ha responsabilità di Governo l’urgenza di una nuova regolamentazione per le nuove tecnologie: è tempo di stabilire regole che creino le condizioni per un’effettiva concorrenza nella mobilità cittadina, che non deve necessariamente andare contro i vecchi modelli di trasporto, come quello dei taxi, ma che anzi può consentire anche a loro nuove forme di esercizio della professione e al contempo creare nuovi posti di lavoro. Il vento della sharing economy può tradursi in una occasione da non perdere per accelerare le liberalizzazioni rafforzando la qualità dei servizi a disposizione dei consumatori”.