“Ora che è partito il quantitative easing le scuse stanno a zero. I 150 miliardi che saranno messi in circolo da Bce e Bankitalia non solo dovranno tornare a famiglie ed imprese e non essere destinati in operazione speculative, ma occorre che rientrino nelle tasche degli italiani ad un costo sensibilmente minore” ha dichiarato Romano Satolli (uncsardegna@gmail.com ), Presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati di Bankitalia secondo i quali, a gennaio calano ancora una volta i prestiti delle banche sia alle famiglie (- 0,5%) che alle società non finanziarie (-2,8%).
L’UNC chiede alle banche di abbassare gli spread. “In questi anni di tassi di riferimento ai minimi storici, le banche hanno compensato alzando gli spread applicati, con la conseguenza che oggi sono più che doppi rispetto al periodo precrisi. Se anni fa si poteva strappare uno spread sotto l’1%, oggi è difficilissimo scendere sotto al 2″ ha proseguito Satolli.
“Chi contrae oggi un mutuo a tasso variabile, il 77,5% delle famiglie, invogliato dall’Euribor ai minimi, non potrà che veder aumentare la rata nel corso dei prossimi anni, quando il quantitative easing sarà finito e la crisi alle spalle. Il rischio, quindi, è che il mutuo diventi insostenibile, considerati gli spread attualmente praticati. Per questo le banche devono abbassarli ulteriormente” ha concluso Satolli.