Romano Satolli, nella sua qualità di Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori-Sardegna, contesta la pretesa del Comune di Cagliari di 800.000 euro di arretrati dell’IMU da parte dell’Istituto Salesiano di Cagliari. La richiesta non danneggia solo l’Istituto, ma tutte le famiglie degli alunni che frequentano le scuole di Via Tigellio.
Romano Satolli vede in ciò come un trabocchetto nei confronti di una scuola che oltre agli insegnamenti pedagogici, contribuisce ad inculcare nei giovani i sani principi della religione di Stato, checché ne dicano i laici ed anche molti religiosi, spesso più preoccupati a tutelare delle religioni non cristiane invece di quella che sta alla base delle tradizioni europee ed occidentali.
Non si può pertanto condividere – continua Romano Satolli - quanto dichiarato dalla dirigente del Comune, che le rette scolastiche siano ritenute operazioni commerciali, al pari di quelle praticate da ostelli, B&B o altre attività turistiche svolte presso immobili religiosi, come ne esistono diverse a Roma e in tante città d’Italia.
La pretesa del Comune di Cagliari obbligherà l’Istituto Salesiano, come minimo, ad aumentare le rette mensili, costringendo le famiglie meno abbienti a togliere i figli dall’Istituto religioso verso la “Buona scuola” statale. Forse è questo il vero scopo?
L’Istituto Salesiano di Cagliari nel corso degli anni – lo ricordiamo - ha istruito ed educato migliaia di cagliaritani e sardi per cui non si può di colpo metterne in crisi la stessa sopravvivenza e la sua meritoria opera.