A seguito delle richieste pervenute presso la sede Regionale Sardegna dell'Unione Nazionale Consumatori relative alla legittimità della richiesta di pagamento dei “conguagli partite pregresse Abbanoa”, intendiamo precisare quanto segue:
- La richiesta di conguagli trova la sua fonte in due deliberati, il primo del 2014, proveniente dal Commissario Straordinario per la regolazione del servizio idrico integrato, il secondo del 2015 proveniente dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico.
- Tali deliberati hanno autorizzato l'Ente Gestore a domandare il pagamento di partite pregresse relative agli anni precedenti il 2016.
- In breve, cioè, vengono richieste maggiorazioni che riguardano gli anni passati e già pagati.
- La legittimità di tale pratica risulta dubbia. Ciò in considerazione del fatto che la Giustizia Amministrativa abbia più volte enunciato il principio secondo cui, nell'ambito dell'azione amministrativa vige la regola generale dell'irretroattività, espressione del principio di legalità e dell'esigenza di certezza dei rapporti giuridici, la quale impedisce all'amministrazione di incidere unilateralmente e con effetto retroattivo sulle situazioni soggettive del privato ed, a maggior ragione, opera in presenza di provvedimenti con valenza regolamentare. (cfr. Tar Toscana, n. 4892 del 2010).
- Il principio di irretroattività discende, infatti, in linea generale, dall'art. 11 delle preleggi, ed è derogabile unicamente per effetto di una disposizione di legge pari ordinata, ma non anche in sede di esercizio del potere amministrativo, con la conseguenza che solo in presenza di una norma di legge che a ciò abiliti, gli atti generali e i regolamenti amministrativi possono avere efficacia retroattiva (fra le altre, cfr. Cons. Stato, sez. VI, 9 settembre 2008, n. 4301; T.A.R. Campania, Napoli, sez. I, 8.5.2013, n. 2364).
- Il principio testé enunciato pare possa applicarsi sia nell'ipotesi che le richieste retroattive riguardino i consumi, sia nell'ipotesi che le somme richieste riguardino altre partite.
- Ciò in quanto il Consiglio di Stato ha affermato che “La tariffa del servizio idrico integrato si configura, in tutte le sue componenti, come corrispettivo di una prestazione commerciale complessa - corrispettivo che, pur se determinato nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell'utente, bensì nel contratto di utenza. ... Non pare pertanto dubitabile che debba necessariamente sussistere un nesso di corrispettività tra tutte le voci della tariffa e i servizi resi. Tale corrispettività deve sussistere in concreto ed ha una sua base contrattuale, sebbene, a monte, preceduta da un atto amministrativo generale deliberativo; corrispettività che, proprio per i suoi riflessi contrattuali, sui singoli rapporti di utenza non può essere incisa retroattivamente dalla delibera tariffaria.” (Consiglio di Stato 3920/11).
- Ad un'analisi dettagliata pare, quindi, confermato il fatto che la legittimità delle richieste dell'Ente Gestore sia per lo meno dubbia.
- Tuttavia, occorre anche ammettere che la questione si presenti assai complessa, e che, in mancanza di un indirizzo definito ed ultimativo della Giurisprudenza, debba suggerirsi un comportamento prudenziale, per lo meno in attesa che la questione venga portata all'attenzione dei Tribunali competenti.
Fatta questa premessa l'Unione Nazionale Consumatori Sardegna suggerisce agli utenti di provvedere ai pagamenti richiesti suggerendo loro di evidenziare, all'atto del pagamento e scrivendolo nella causale del bollettino predisposto per le singole rate, che “il credito deve intendersi in contestazione”.
Ciò impedirà che il pagamento delle somme venga interpretato come atto di accettazione delle pretese e consentirà una più agevole richiesta di restituzione delle somme nel caso in cui i Tribunali dovessero affermare l'illegittimità della pretesa dell'Ente Gestore.
I consumatori che avessero bisogno di ulteriori chiarimenti possono contattarci scrivendo a Unione Nazionale Consumatori Sardegna uncsardegna@gmail.com o chiamando al numero 070485040.