Canone televisivo: i dubbi che assillano i cittadini.

“La nuova modalità di riscossione del canone Rai tramite la bolletta della luce sta addossando ai consumatori tanti di quei pensieri, come se non bastassero quelli di arrivare a fine mese o di mettere insieme il pranzo con la cena. Come al solito, la nebulosità della legge sembra fatta apposta per far cadere in errore i contribuenti cercando di spremerli il più possibile”. Lo dichiara Romano Satolli, presidente del Comitato Regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, dopo il precedente comunicato a cui sono seguite centinaia di mail e di telefonate ricevute nella sede di Cagliari (uncsardegna@gmail.com). Innanzi tutto si precisa che i vecchi abbonati non riceveranno più l’avviso di pagamento entro il mese di gennaio, in quanto la prima bolletta sarà addebitata nel mese di luglio, con l’importo di 70 euro, pari ai mesi trascorsi nel 2016, per poi pagare i restanti 30 euro nelle bollette successive”.

Premesso che chi ha un contratto della luce intestato a lui stesso nella sua abitazione principale non deve preoccuparsi, indipendentemente dagli apparecchi TV che tiene in casa, ci sono dei casi che stanno creando  molte domande:

•             Chi ha un televisore e una bolletta della luce a lui intestata, ma non risiede in quell’abitazione;

•             Chi ha il televisore nella propria abitazione di residenza, ma la bolletta è intestata ad un’altra persona diversa dal proprio nucleo familiare;

•             Chi non ha il televisore e convive con altri (conviventi, coinquilini, badanti, colf, studenti fuori sede) che invece possiedono uno o più televisori;

•             Chi non ha mai pagato il canone ed inizia da quest’anno e teme di vedersi addebitato il canone evaso negli anni precedenti (si prescrive solo dopo i dieci anni);

•             Chi possiede il televisore in una seconda casa dove il contratto è intestato alla moglie o ad un altro componente del nucleo familiare.

“Si ricorda - prosegue Romano Satolli - che fare un’autocertificazione falsa è un reato di natura penale e che per gli evasori, la sanzione è pari a cinque volte il canone evaso che pende su di lui come una spada di Damocle per ben 10 anni”.

La sede dell’Unione è a disposizione per fornire il modello della certificazione da inviare alla Rai da coloro che non hanno il televisore, anche se hanno PC o Tablet idonei a ricevere il segnale tramite YouTube o in streaming, in quanto la tassa è prevista solo per il possesso di un apparecchio televisivo.